January 31, 2013

Non tramonta


Davanti all’altare
l’officiante si appresta al viaggio
sopra l’alba candida
lavata dal sacrificio dell’agnello
ha indossato il suo mantello verde
pianeta che gira
l’anno liturgico si srotola
e in cerchio si ricompone
insieme alle stagioni alle stelle alle spighe.

Al centro del sole risplende l’ostia
pane sacro alimento.

Sotto il giogo della stola
si accende il rosso della passione
martirio dolore
corona di spine corona di re.

Corona di raggi dorati
ostia di carne ostia di sangue.

Difficile il cammino del pellegrino
sulla strada penitenziale
lunga l’attesa ignota la meta
viola è il colore di chi aspetta e trema.

Brilla la fede nell’ostensorio
vita e morte croce e speranza.

Oro prezioso sul bianco solenne
ecco l’abito dei chiamati
dei convitati al divino banchetto.

Non tramonta il sole
il mistero abbaglia.

January 30, 2013

Grande occhio


Sono qui
uno fra miliardi
mi stai guardando?
grande occhio
dall’iride raggiata
le palpebre pesanti frangiate d’oro
mi vedi?
nella tua azzurra pupilla
là dove dispiega le sue bianche ali
la divina sapienza
o ironia?
o indifferenza?
io cerco comprensione
compassione
cerco lo specchio
la chiave
la metafora
l’epifania
la rivelazione.

January 29, 2013

Psicodramma


Il bambino è nato
nel dolore la donna ha partorito
è nato il dio bambino
l’uomo ha capito?
psicodramma sacro
sofferenza amore mistero
la vita
e intorno il mondo
fatto di ombre sfuggenti
curve apparenze dubitose
finzioni evanescenti
che interrogano e non rispondono
scure pareti inconsistenti
di nebbia di sogno di sonno
non più che figure
erratiche forme oscure
si nutrono di luce
con le sue fauci buie
la notte finalmente le inghiotte.

January 28, 2013

Love Song







Un giorno
ancor prima di amarti
o forse ti amavo già?
ho deciso fermamente
che sarei entrata nella tua vita
ho desiderato che tu
aggirandoti dentro di te
di quando in quando
mi ritrovassi
come un libro lasciato in giro
che si ha improvvisamente voglia di rileggere
come un oggetto appoggiato su un mobile
che ha una storia da raccontare
ed è piacevole rigirare fra le dita.

Adesso ti guardo
ti tocco
ti ascolto
ogni tuo gesto parola pensiero
è una porta
che si apre su un’altra porta
dentro di te
mi sono perduta.

January 24, 2013

Tota pulchra



Fioriscono gigli di luce
nel tiepido azzurro di un maggio lontano
vestimentum tuum candidum quasi nix
lisci come petali
i grani del rosario
scorrono e si rincorrono
nell’infinito cerchio della corona
aria giovane di primavera
l’anima è leggera
assetata di bellezza
et facies tua sicut sol
la mia voce bambina
sale dalla notte profonda di antiche cripte
si perde nell’onda del canto
lunga melodia cullante
rilucente d’oro
odorosa di cera e di fiori
pronuncia fascinose parole abbaglianti
fili colorati che si intrecciano
ricamo misterioso di ineffabile femminilità
oscura luccicante magia
Tota pulchra es, Maria.

January 23, 2013

La grande gru



Muta pesante immobile
la grande gru
dimenticata sull’argine fangoso
da anni innumerabili prigioniera
di un rosso incantesimo di ruggine
freddo torpore nelle rigide membra metalliche
vecchia inservibile inutile

su sempre più su
protende il suo lungo braccio diagonale
fino a toccare il cielo
fin lassù
nel bianco posto segreto
dove nasce la neve
candido sfarfallio di effimere

ferma se ne sta
al centro del tempo
gorgo profondo
vorticanti intorno
girano le stagioni.

January 22, 2013

Idrovora


Immobile dorme
enorme pachiderma
mostro mitologico
divoratore di liquida corrente
le quattro proboscidi risucchianti
immerse nella fanghiglia opaca
lungo sonno d’inverno
percorso da ruscellanti sogni d’acqua
dove galleggiano frammenti di mondo
dormire
cos’altro si può chiedere
alla bianca indifferenza di questo cielo?

January 21, 2013

Winterreise


Nebbia smemorata
fluttuano vaporosi veli dai tralicci
appuntiti cappelli di fata
grigi paesi alla deriva
alberi tratteggiati a matita
acquaneve
nella danza ipnotica del tergicristallo
scorrono nel finestrino
boschi e monti in bianco e nero.

Viaggio d’inverno
il mondo ha perduto i colori
smarriti fra tremule geometrie dissolte
di parallele indecise
la terra promette e racconta
dolci onde assorte
sotto la neve bagnata
che si strugge
goccia a goccia
si gonfiano i fiumi
scorrono via ricordi e pioggia
le strade sono lunghi cassetti aperti
dove puoi frugare
siamo già passati di qui?
altri tempi
altre stagioni.

January 20, 2013

Der Tod und das Mädchen


Isaia, 21, 11

Tutto dovrò perdere.

Nello scrigno chiuso della casa
pulsa calda la nostra intimità
la vita è un tappeto colorato
che continuamente annodiamo
è buono il cibo
è comodo il divano
morbido il pelo del gatto
e io ti amo
fra le coperte profumate di sogni
non voglio che ci separi
il mattutino canto dell’allodola.

E perderò tutto
tutto ho già perduto
io stessa mi sono perduta
molte volte.

Custos, quid noctis?

January 18, 2013

La grande arnia


Tremenda immane catastrofe
ha distrutto la grande arnia
se ne sono andate tutte
le grosse api senza ali
e intorno è silenzio
non più rumori striduli insinuanti fragorosi
a disturbare il nostro sonno d’inverno
dolce cullante ronzio
non più odori strani
a confondere i nostri sogni
petali nettare fiori
cielo azzurro sole d’oro
tornerà un’altra estate.

January 17, 2013

Go together


Cammino nel sole chiaro
di un giovane giugno esuberante
la campagna respira l’estate
la casa sull’argine
ridente fiorita
bagliore rosa fra pioppi frementi
galleggia sul mare verde del mais

cammino
le gambe nude
i capelli al vento
cammino in una piega del tempo
ti aspetto
gocciolano i minuti dalle mie mani
e non mi importa
ti amo
l’inverno è lontano.

January 16, 2013

Arcobaleno


Settante volte sette
i colori dell’arcobaleno
il grande uccello dalle ali iridate
sorvola il mondo
la luce nasconde le cose
e le rivela
con vibrazioni inusitate
inconcepibili cieli assorti
mari stridenti
abbaglianti di stupefatti cromatismi
imprevedibili spiagge variopinte
foreste oniriche
struggenti di molteplici tinte distaccate
inimmaginabili città variegate
la luce
meravigliata screziata
diversa paradossale
colpisce riflette riverbera scolpisce.

January 15, 2013

Stamattina silenzio




Non apriremo le finestre stamattina
silenzio intatto nella penombra delle stanze
miracolo a colazione

guarda
neve perfetta sul tavolo di cucina
il letto dei nostri sogni è candore stupefatto
pace bianca fiocca leggera sul grande divano
ricopre di magia scintillante
soprammobili libri quadri cuscini
lenta scende dal soffitto sul tappeto del salotto
nevica fitto
nello specchio dell’ingresso
si raddoppia lo sfarfallio cangiante
non c’è alito di vento
immobile il lampadario
ci aggiriamo nel freddo immacolato
i nostri passi lungo il corridoio
sono orme profonde.

January 14, 2013

Bogus


TAG

Si gonfiano le lettere
sul punto di scoppiare
deflagrerà
il muro di cemento
in mille schegge
esploderà finalmente
questa grigia prigione.

Autoaffermazione di indecifrabile identità
potenza di un nome.

January 13, 2013

Metafora


Un muro cieco
chiuso tamponato
un muro ferito
percorso da cicatrici crudeli
una metafora
come la distruggerò la supererò l’aggirerò?
mi serve il raggio puro dell’astrazione
intuizione senza immagine senza parola.

Ma la metafora è potente
là dove muore
ecco che un’altra fiorisce.


January 12, 2013

Salta


Salta
su un solo piede
salta ben attento
qualcosa di terribile accadrà
se calpesterai la connessura fra le pietre
che è famelica nera più profonda dell’inferno
salta e non fermarti
se col piede la toccherai
da dove sei venuto tornerai.

Salta
e guai
se l’altro piede appoggerai
il tempo sarà ghepardo dallo scatto felino
sarai vecchio in un momento
lento pachiderma sarà il tempo
resterai sempre bambino.

Salta
sul pavimento sconnesso
ma attento a quello che fai
un solo errore
e ogni pietra sarà specchio rotto
acqua senza fondo
labirinto senza uscita
sangue vertigine buio
sogno senza risveglio
pianto senza lacrime
muto urlo
paura senza nome.

Salta
ogni gioco è un rischio
la posta è la vita
giro giro tondo
casca il mondo
è arrivata la notte
ha divorato le stelle
il sole non c’è più
e tutti caschiam giù.

January 11, 2013

Colpa e perdono


Un piccolo paese
nella pioviggine padana
la chiesa fintogotica
il sagrato di mattoni sconnessi
chissà quante volte sono passata di qui
qualche matrimonio qualche battesimo
funerali novene rosari
festività gite parrocchiali
il santo patrono
la pesca di beneficenza
le campane
sono passata di qui senza vederla.

E dentro ci sarà odore di candele e di fiori appassiti
una via crucis gessosa
una madonna troppo azzurra
che schiaccia col piede il serpente aggrovigliato
ci sarà l’acquasantiera
alta quasi irraggiungibile
colma di fredda benedizione
da toccare con la punta delle dita
e i banchi di legno lucido
con i libretti in fila pagine sottili
canti preghiere liturgia
santini fioretti penitenze
i grani delle avemarie
nuvole d’incenso
i santi il diavolo il peccato
il catechismo l’offertorio
tintinnio di monete il pane e il vino
il pulpito l’omelia
il calice il messale l’ostia
il chierichetto che sembra un bambino
ma dev’essere molto speciale
perché sa quando suonare la campanella
e in fondo c’è il confessionale
densa oscurità dietro la grata
bisbigli e attididolore
parole senza volto che fluttuano
nel buio della colpa e del perdono
pizzi e candore sull’altare
e sopra il tabernacolo dorato
mistero della fede
incarnazione transustanziazione elevazione comunione
forse non ricordo bene le parole
le braccia levate verso il cielo il sacerdote
vestito di luce e di colori
viola penitente bianco d’avvento oro solenne
pronuncia formule incantesimi magie
che bel gioco era dio.

January 10, 2013

Un sogno in bianco e nero


Cammino nel mio sogno in bianco e nero
i colori esplodono di fuori
rosso verde per sempre perduti indifferenti
cammino nel mio paese che non è il mio paese
sbiadito come una vecchia cartolina
la chiesa galleggia in uno spazio spaesato
fra nuvole immobili e alberi grigi
le case sulla strada hanno volti ostili
tutto è stirato deformato straniante
cammino nel mio sogno
in luoghi che so di conoscere ma non riconosco
cammino racchiusa nel mio grumo di esistenza
dentro un corpo che non percepisco
e forse sono io
i miei passi si affrettano invano
stranamente legati impediti
non portano da nessuna parte
il tempo inciampa
in un muto rintocco di campana
non c’è nessuno
io cammino e tutto si allontana.

January 09, 2013

Pensiero profondo


Il muro è fatto di vuoto
l’aria pesa
l’ombra vive di luce
la luce non sta mai ferma
divora lo spazio
ed è già lontana
tutto è le sue parti
ogni parte è tutto
nulla è completo
se non il nulla
l’estraneità è il più intimo dei rapporti
piccolo e grande sono incommensurabili
e immensi
verità è paradosso
l’illusione è reale
il tempo è un labirinto
mi imprigiona e mi inganna
quel che sarà quel che è già stato
ricordo e aspetto
vivo l’inesistente
rumori forme colori
quello che è fuori è dentro
odori sapori apparenza
i miei pensieri fuggono fuori
io non mi trovo da nessuna parte
o dappertutto
io sono quello che conosco
io sono non conoscenza
io non sono
la logica è fuorviante
la mente mente
l’improbabilità è certa
dio è una parola
dio è il verbo
il verbo è una parola
tutto si rincorre si avvolge si avviluppa
nello stesso punto comincia e finisce
quarantadue è la risposta
forse
ma io non so la domanda.

January 08, 2013

Un androne



dov’è il cuore della città?
bancarelle luci profumi colori
negozi passanti la cattedrale
i portici il castello il corso
sciarpe ombrelli zucchero filato
cani al guinzaglio col cappotto
la piazza i passeggini le automobili
musica decorazioni natalizie
capricci di bambini
dov’è il cuore della città?
spessi drappeggi polverosi
di ragnatele grigie
si allarga la pozzanghera
nell’androne oscuro
i muri gocciolano umidità
retrobottega serrande chiuse
un portabiciclette arrugginito
il natale è un abete stilizzato
in equilibrio sul braccio teso
di un piccolo umanoide filiforme
con la testa enorme
il rosa è vivo il giallo è allegro
il rosso risplende
c’è un delirio di ricchezza
forse d’amore
una corona chissà cosa vuol dire
parole l’opera le paro
forse vanno lette a rovescio
forse non significano nulla
o tutto quello che vuoi tu

January 07, 2013

Senza peccato


Ben inquadrata la mia vita
la casa la famiglia il lavoro
gli interessi il tempo libero la cultura
ogni cosa al suo posto
incasellata
con perfetta regolarità.

La sassaiola è arrivata improvvisa
pietre da tutte le parti
infrangere rompere frantumare
non sono che metafore
ma fanno male
tutto va in pezzi
un mondo di schegge taglienti
e dentro
un’onda di buio profondo
che fa paura
e attrae
una vertigine oscura
che spaventa
e placa
ha cancellato il passato
ha inghiottito il futuro.

January 04, 2013

Senza peso


Pesanti matasse inestricabili
di vite vissute
esistenze aggrovigliate
imprigionate
nella fragile architettura di pietre
che il tempo sgretola
polvere senza peso.

January 03, 2013

Per passione


Tu dici
di fare tutto per passione
per passione ami
lavori
viaggi
spendi
vivi avventure
per passione ti accade talvolta
di ferire chi ti sta accanto.

La tua passione
è pittura rossa su un muro
paesaggio riflesso in un vetro
è la periferia di una città inesistente
la prefazione di un romanzo mai scritto.

January 02, 2013

Colui che


Io sono colui che sta davanti alla porta chiusa
io sono colui che immagina il buio oltre la soglia
io sono colui che pensa queste parole
che proietta sulla strada l’ombra del suo corpo
che non si identifica nel maschile
che si sente sazio del buon pasto
che ha le mani fredde
che ha una canzone per la testa
che sa di averti vicino e ne gode
che ha un progetto per domani
che ha paura del futuro
che ama l’inverno e aspetta la primavera
che vorrebbe percorrere le vie del mondo
sempre avanti senza mai fermarsi
che ha voglia di tornare a casa.

È un luogo affollato
la mia anima.

January 01, 2013

Slartibartfast


Simmetria o asimmetria?
Eterno dilemma per il costruttore di mondi.
Una colonna di vertebre al centro
o forse no
basta dividere gli arti equamente
metà di qua metà di là
non importa se mille o quattro
ed ecco fatto
il millepiedi l’uomo il gatto
un occhio da una parte e uno dall’altra
e così via
le venature della foglia
la lisca del pesce
che noia! ci vuole una variante
la conchiglia che si avvolge a spirale
petali in numero disuguale
fiocchi di neve perfettamente simmetrici
ma tutti assolutamente diversi uno dall’altro
un tronco in mezzo
e i rami tutt’intorno
niente di più facile
ed ecco un bell’albero diritto
la betulla però facciamola danzante
contorto l’ulivo
ritorto il rampicante.
Adesso sì che l’artefice si diverte
disegna le montagne irregolari
e sopra un ricamo di ghiacciai
i fiumi ad anse e meandri
il mare a onde spumeggianti
un merletto di fiordi sulla costa
un’isola qua un arcipelago là
e un bel po’ di nuvole a manciate
gonfie sottili stirate
che il vento sospinge nel cielo variegato.