December 31, 2013

Il mio corpo 3


Nulla è rimasto
dentro di me
vuoto il posto segreto
dove abitava l’anima
uccello vagabondo
lei vola libera
per questa Città
e legge se stessa sui muri.

December 30, 2013

Il mio corpo 2


Questa città
è il mio corpo tatuato
tutto quello che sento
che voglio che sono
è fuori di me
è forma linea colore
forse è parola
forse è significato.

December 29, 2013

Il mio corpo 1


Questa Città è il mio corpo
i muri sono la mia pelle
pietra cemento legno lamiera
li ricoprirò
centimetro per centimetro
colori che sono parole
disegni che sono scritte
li ricoprirò
finché diventeranno
petali ferite labirinti farfalle.

December 28, 2013

Il poeta insonne


Ogni notte mi aspetta, nero mostro insonne dagli occhi spalancati, accucciato fra le lenzuola, sotto le coperte.
Voglio ignorarne la presenza.
Nel buio delle palpebre lascio che scorrano uno dopo l’altro i fotogrammi del giorno appena passato: visioni fugaci di angoli di strade, insegne di negozi, scritte sui muri, una pianticella uccisa dall’inverno aggrappata alla recinzione, la mano tesa di un mendicante, facce, espressioni, tagli di luce e connessure irregolari fra le lastre di un marciapiede. È tutto un mondo, appena vissuto e subito dissolto, deflagrato in mille schegge incoerenti.
Le idee mi frizzano nella testa, spumeggianti come vino novello.
Intanto le lancette fluorescenti avanzano, minuto per minuto, ora per ora.
Si avvicina l’alba, il cielo schiarisce.
Passa un’automobile, si alza una serranda.
Il sonno arriva, finalmente, e porta doni di Poesia. Si placano le idee e si compongono in fluidi versi liquidi, scorrevoli e trasparenti come acqua di fiume. Volano le parole, leggere e colorate ali di farfalle.
Io sono il Poeta, la mia vita è sogno.
Ma il mattino è crudele e tutto disperde nella luce chiara. Inutilmente le mie mani si tendono per afferrarne almeno qualche brano: fugge da me la Poesia e svanisce come un’illusione. Insetti impazziti, le parole schizzano qua e là, svaporano i significati, invano cerco di trattenere una bella metafora, una rima riuscita.
Il cuscino è ammaccato, il lenzuolo è sgualcito.

December 25, 2013

Aspettami


e io ho continuato la mia vita
in giro per le strade della Città
che un tempo avevamo percorso insieme
rotolavano le stagioni
intanto la pianta è appassita
come il ricordo di lui
le lacrime asciugate
la sua voce sempre più lontana

Aspettami
ha detto

Perché rammaricarmi
se le nuvole cambiano forma
e se ne vanno
perché affliggermi
per un riflesso svanito
dentro lo specchio?

December 24, 2013

Il dono


I

Questa Città è un magico balocco
un grande giocattolo
città senza parole e senza nomi
fatta di cose che appaiono
e non si chiamano
case alberi strade
automobili semafori lampioni
la scritta lucente sul muro di lamiera
è argenteo percorso di stella cometa
in un cielo blu che non si chiama cielo
questa città è tutta un mistero
per lui
che parlerà parole nuove.

II

Da un’ora la mezzanotte è passata.
In questa notte di gelo
una piccola fiamma riscalda le mie mani.
Ecco, prendila
è il mio dono per te.

Com’è calda, com’è bella
bella come una stella
in questo cielo di diamanti.
Sono le due
l’alba è così lontana...

Questo è un dono di luce
brilla divampa risplende.
Non lasciare che si spenga.
Sono le tre
la notte è fonda.

Questo dono è colorato
magico variegato
questo dono è un sogno
che vaga alato nel mio sonno
senza tempo...

Eppure le quattro sono passate
ho sentito una campana
sono le cinque
questo dono è rintocco
melodia musica lontana.

Il sogno è svanito
la fiamma si è spenta
ma anche la cenere ha qualcosa da insegnare
nulla finisce tutto ricomincia
questo peso che opprime tu lo puoi lasciare.

Cenere impalpabile
leggera e lieve
come un fiocco di neve.
Questo è un dono bianco
un dono di candore
il tempo passa e non si ferma
passa anche il dolore.

Le otto
il cielo schiarisce all’orizzonte
dono del solstizio
domani il dì sarà più lungo di oggi.

...ma è così lungo il silenzio
lungo come l’inverno.
Questo dono è piccolo
piccolo come un seme
prendilo e non lasciarlo cadere.

Lo prenderò dalle tue mani
e lo custodirò
seme nella terra scura
oro dell’estate che verrà.

Questo sole che il mattino ha portato
è tiepido e morbido
come un gattino appena nato.

È chiaro questo dono
e splende
come il mezzogiorno.

...ma l’ora passa
e declina.

Già la sera si avvicina
e questo dono è fragile
come la speranza
è una bolla di vetro sottile
è una rosa d’inverno
non stringerlo troppo fra le dita.

Questo dono è un bacio
questo dono è un sorriso
ti prego stammi vicino
il tuo amore è il mio paradiso.

Ma il pomeriggio è breve
rabbrividisce la nebbia
e si fa viola
la luce già sbiadisce.

Si avvicina la notte
un uccello ha gridato
e io ho paura...

Non temere, non sarai solo.
Quello che mi hai dato
forse non lo sai
è un dono prezioso
è un talismano.

È un orsacchiotto
da tenere stretto sotto le coperte
quando il buio verrà.

Ascolta.
Otto colpi la pendola ha suonato.

Nove.
Un miracolo si avvicina...

Un miracolo annunciato.

Tutto tace.
La notte è lunga attesa.

Ecco... è mezzanotte.
Un bambino è nato
unico e speciale
come tutti i bambini.
Ogni bambino è una promessa
sarà diverso il mondo
e nuovo.
Questo è il dono del natale.

December 22, 2013

La casa della sarta



Cantavo a bocca chiusa
gli spilli fra le labbra
drappeggiavo sul manichino
stoffe di tutti i colori
immaginavo feste attese matrimoni
appuntavo sistemavo imbastivo
aspettavo.

L’amore è arrivato
spilli conficcati nelle dita
aghi di dolore sotto la pelle
sui pizzi e sui fiori
gocce rosse di sangue
l’amore se n’è andato
e io ho comprato
una piccola pianta irta di spine
da innaffiare con il mio pianto.

Sono tante le piante sul mio davanzale
amori di lacrime e spine.

December 21, 2013

Sleep on bee


È bellissima la nostra Città
dolce come il miele
color dell’ambra e del sole
così geometrica e regolare
le strade fatte d’aria e di profumi
ricordo colorato di mille fiori
vibra di trasparenze in movimento
in un soffice ronzio
più riposante del silenzio.

December 19, 2013

La casa del pittore


Sono arrivato qui
da un’altra vita
tutta grigia
da un’altra città
color di fumo e di cenere
sono arrivato
in un giorno di pioggia
gli occhi bassi
fango pozzanghere asfalto sconnesso
grigie e polverose le mie suppellettili
accatastate sul carro del trasloco
traballanti e sobbalzanti
negli scossoni del cambiamento.

Questa casa mi aspettava
sulla soglia dei colori
ho esitato
ma solo per un momento.

Sarò pittore
amerò il rosso il blu il giallo
li guarderò frizzare
e ridere sulla mia tavolozza
fra spatole e pennelli
li guarderò vivere sulle tele
mescolarsi
e procreare il viola l’arancione il verde
spalancherò le mie finestre
tutta intera entrerà questa Città
i viali gli autobus la gente
le nuvole il sole
erigerò piramidi
di lucidi pomi e melograni spaccati
fiori variopinti in vasi trasparenti
candidi drappeggi e rosee carni
occhi splendenti serici capelli
farfalle uccelli stelle
e sogni.

December 15, 2013

Il ricordo


È così viva questa Città
e calda
corre respira palpita sanguina
e muore
continuamente muore
e anch’io
ne sono parte
corpuscolo vivo
e caldo
palpito respiro sanguino
e corro
incessantemente corro
verso la morte
la morte mi attira
la immagino
l’accarezzo
la sfioro
la guardo
oltre i cancelli neri dei cimiteri
deserti nella sera
nei nomi affissi ai muri
lavati via dalle piogge
nei pietosi cenotafi lungo le strade
là dove all’improvviso
si è spenta una vita
io contemplo
il ricordo che muore.

December 14, 2013

I gatti sui muri


Amo i gatti di questa Città
sagome nere contro la luna
occhi brillanti nel buio
li amo
fra le pareti delle case
soffici e accoccolati
dormono sogni di cacce e carezze
li amo
magri e famelici
silenziosi nei vicoli oscuri
li amo
disegnati sui muri.

Dolce e crudele
questa Città
inarca la schiena
ponti arditi sui fiumi
pronta a balzare sul monte
sbuffa e vibra di elettricità nascosta
acciambellata
sull’orlo del precipizio
dorme e sogna
milioni di vite.

December 12, 2013

Torino nella nebbia


Sonnecchia nella nebbia
la Città domenicale
sotto la nebbia i tetti
e sotto i tetti
fra i muri e nelle strade
tutte le sue vite
migliaia e migliaia
vite che dondolano
“fra giornali campane chiacchiere sonni destini”
caffè panchine sigarette giardini
briciole di biscotti nei letti disfatti
vite assopite
nell’ora snervante del dopopranzo
fondi appiccicosi di liquore
immobili sbadigliano le meridiane
il sole è solo tepore
le stelle un ricordo lontano.

December 10, 2013

Per Irene







Per Irene
che è fatta di colori e di luce
farfalla nel vento in cerca del suo fiore
per Irene
serpente che striscia il ventre sulla terra
e si insinua
fin dentro le radici sprofondate nelle mie viscere
per lei
che ha nel cuore
il pallido drago d’argento
delle lacrime e del pianto
il luminoso drago d’oro
del sorriso e del perdono
piccolo geco di casa
attaccato ai muri domestici
dolce micio infido
accoccolato sul divano
nasconde gli artigli e chiede carezze
corre e fugge via
ghepardo affamato di vita
nell’aperta savana
per lei
che con mani tremanti e sicure
dipinge la sua anima sui muri.

December 07, 2013

Carezze sognate


Respira nel buio
dietro le finestre chiuse
è il sonno degli amanti
aggrovigliato sonno di vetro e di miele
così vertiginoso così leggero
così fragile così intatto
odoroso di boschi e di mare
nuvola cangiante di carezze sognate.

December 06, 2013

Crepuscolo


Pallido risplende il crepuscolo
nei vetri delle case
si accendono i lampioni
passi solitari per le strade
i passi sono i miei
le strade
le stesse di ogni giorno
ma io
io
sento nel cuore
un liquore frizzante di libertà
aspetto il buio
dolce promessa di estraneità
sotto i portici
negli androni
nei vicoli sempre più scuri
mi aspettano i miei sogni
la notte è amica delle illusioni.

December 02, 2013

Quanti volti


Quanti volti hai,
Bella Signora?
volto di regina
che benevola mira il suo popolo
volto di dea
che schiaccia col piede il serpente
volto assorto di bambina
che sale gli scalini del tempio
volto di fanciulla innocente
puro giglio, ascolta l’annuncio e accetta
volto di madre
che guarda amorosa suo figlio
volto di dolori e di passione
di pietà
di gloria
di mistica contemplazione
quanti volti hai?

Quanti volti ho avuto io?
volti in cui mi sono riconosciuta
non questo
offuscato dalla ragnatela del tempo
non questo
che vive dentro lo specchio
mi guarda
e non mi appartiene.

December 01, 2013

Solo esistere


Oggi
tutto è diverso
ride il muro scrostato
di colori accesi
che risplendono altre vite
è diverso il cielo
allegramente grigio
e luccica l’asfalto
vestito di serica pioggia
il rumore del traffico
è soffice canzone
vicina lontana
brilla bellezza
fra i rami nudi
nei campi scavati dall’aratro
non è felicità, no
è solo una sciarpa intorno al collo
ruvido calore
è aria d’autunno
umido respiro condensato
è viaggio
per una qualsiasi delle strade del mondo
in una qualsiasi delle stagioni del tempo
è solo esistere
ora e qui.