January 30, 2014

La sognatrice


Tutto è cominciato
con un’ombra sul muro
immobile
scura sul verde
enigmatica
complicata
come un’antica scrittura obliqua

è stato un sogno intenso
ho urlato in silenzio
è stato un sogno movimentato
abissale
tormentato
forse spaventoso

e poi tutto è finito
il sogno è svanito
ricordo solo
immobile sul muro
un’ombra scura
disegnata sul verde
so di aver compreso il suo significato
ma l’ho dimenticato

so di aver tremato.

January 26, 2014

Il sogno del pittore


In proporzioni variabili
mescolavo il giallo con il blu
dipingevo paesaggi
ma eccolo
mostro famelico
drago senza corpo
eruttante fiamme di nulla
inghiotte prati e boschi
cancella pascoli e laghi di smeraldo.

Lo affronto
sul campo di battaglia della mia tavolozza
armato di lunga lancia
che forse è il mio pennello
lo affronto
io, piccolo sangiorgio verde,
deciso a prezzo della vita
a far scomparire l’invisibile
gloriosamente
mi macchio del suo sangue
luminoso denso sangue rosso.

January 23, 2014

Il poeta insonne 4


Immobili, come se io non sapessi che fino a questo istante si sono febbrilmente agitati e rigirati nell’estenuante tempo inquieto della tenebra senza sogni.

L’alba è ancora lontana.
Nel buio insonne della mia stanza mi sono alzato, a piedi nudi ho raggiunto la porta che dà sul balcone. Ho aperto uno spiraglio appena, nemmeno il più piccolo rumore ha infranto la notte.
Eppure se ne sono accorti e immediatamente si sono immobilizzati, fermi sotto le stelle esattamente nello stesso posto in cui li vedo tutti i giorni: il pino insonne del cortile, l’insonne cancello, le pietre insonni dell’acciottolato e tutta l’immensa insonne Città che si stende là fuori.

January 20, 2014

Come il mare


Come il mare circonda lo scoglio
con tumultuose onde inarrestabili
di nuovi quartieri parchi pubblici periferie
è arrivata la Città
mostruoso leviatano
ha inghiottito il mio piccolo paese
vicoli stretti come cortili
frementi di chiacchiere e bucati
odori di cibi acciottolio di stoviglie
la salumeria il forno la latteria
la bottega del falegname e la tabaccheria
parentele e soprannomi
feste e lutti
dentro invisibili confini invalicabili
il mio paese continua a vivere
tutte le sue vite
rinchiuse nella pancia della balena.

January 19, 2014

Un furgone giallo


Un furgone giallo
l’unica cosa veramente affidabile
della mia vita vagabonda.

In questa Città sono nato
ma ben presto me ne sono andato
in giro per le strade del mondo
mai fermi
io e il mio furgone giallo.

Adesso ripenso a tutti i paesi
che abbiamo percorso insieme
in lungo e in largo
e non riesco
proprio non riesco a ricordarne i colori
emergono sbiaditi fotogrammi
in bianco e nero
solo il mio furgone risplende
piccolo sole giallo
sperduto
nelle lande grigie della memoria.

January 18, 2014

La mia finestra


La mia finestra
è tutto il cielo di cui ho bisogno
poco più di un metro quadrato
ma ogni mattina
la luce risveglia la Città
la Città che non posso più percorrere
vibra del suo respiro
mi regala
il trascorrere delle ore
il brivido di questa stagione
così fragile così ultima
trascolora l’azzurro
passano mutevoli le nuvole
la mia Città è là fuori
e io sono in qualche posto
nascosto dentro di me
forse ho paura forse no
attraverso questi occhi
guardo
tutto il cielo di cui ho bisogno
in questa breve attesa
del buio che verrà
quando tutte le stelle brilleranno
dentro di me
e io sarò la notte.

January 16, 2014

T. Veronica



Quel giorno
quanti lunghi anni di solitudine fa?
abbiamo chiuso la porta
abbiamo chiuso le finestre
perché la Città non sentisse le nostre parole
parole di rabbia frustrazione dolore
le abbiamo urlate
e urlate
fino a rimanere senza voce
muti
a contemplare esausti
il naufragio di un sogno.

January 14, 2014

Eppure era


Ti ricordi com’era?

adesso è rotto
è corroso è sbriciolato

davvero ti ricordi?

adesso è lacerato
è sbiadito è strappato

ma io ce l’ho nel cuore
com’era prima

adesso è arrugginito
è sbilenco è contorto
è polveroso cadente abbandonato

sì, io lo ricordo bene
eppure
se provo a descriverlo com’era
non trovo che una parola

era bello.

January 13, 2014

Il poeta insonne 3


Lunghi scalini cosparsi di cocci aguzzi e vetri taglienti. L’immagine è nata all’improvviso, dal buio della mia insonnia e ho subito capito che non l’avevo colta con la vista nei miei innumerevoli vagabondaggi per la Città.
No, questa immagine era frutto della mia fantasia o, forse, mi era inviata da qualcuno che voleva dirmi qualcosa: era un messaggio, una grande metafora
scendere salire
a piedi nudi
vetri taglienti
cocci aguzzi
e poi di nuovo scendere
e risalire
e ancora
e ancora
ogni volta qualcosa si rompe
si sgretola
si frantuma
in schegge di dolore
io tento di ricomporlo con dita tremanti, incapaci dita ferite, ignare, forse colpevoli.

January 11, 2014

La casa dell’artigiano


Abito nella vecchia casa dell’artigiano
lui non c’è più
da un pezzo se n’è andato
è rimasto l’odore del legno
il legno che lui con amore scolpiva
bambole stoviglie balocchi
volute e ghirigori
teste di angeli e fiori
è rimasta la sua gentilezza
dolce la sgorbia affondava
martello e scalpello
risuonavano allegri
creando bellezza
sono rimaste nell’aria
le sue canzoni a bocca chiusa
a forma di sorriso.

January 09, 2014

Folletti neri


Nel buio della mia anima
sei arrivato tu
e hai sguinzagliato nella notte
i tuoi piccoli indaffarati folletti neri
perché portassero via
tutti i miei divieti
malnati divieti
da sensi di colpa frustrazioni finti rimorsi.

Il sole oggi mi ha regalato
un mattino nuovo
posso sognare senza limiti
il bene e il male
così fatalmente dolorosi
non esistono più.

January 06, 2014

Non incontrarti


Ad ogni angolo di strada
spero di non incontrarti
instancabilmente
cammino e cammino
percorrendo tutte le vie
tutti i vicoli i viali le piazze
di questa immensa Città
non una ma cento mille volte
sempre sperando
di non incontrarti.

January 05, 2014

Il poeta insonne 2


Il cielo schiarisce, l’alba si avvicina.
Un’automobile passa, arriva sferragliando il primo tram, ma ancora il sonno non approda alla mia riva.
Abbaia un cane in lontananza, un merlo urbano canta alla luce, nel silenzio pallido galleggia una voce incomprensibile.
Il sogno vacilla, si compone e si spezza, si alza in volo e subito ricade pesante in mezzo ai frammenti di idee che l’insonnia ha seminato nel buio.
Rotolano pneumatici sulla strada, forse piove, anche il mio respiro fa rumore.
E finalmente si alza la serranda, ruvido suono amico di ruggine e metallo. Il mondo beatamente sprofonda.

January 04, 2014

Un sorriso vero


Se ne stava lì
ad aspettarmi
su un muro di cemento
fra mille e mille finti
appiccicati a facce senza espressione
l’ho trovato
e catturato in un clic
da tempo percorrevo la Città
l’obiettivo sempre pronto
lo cercavo fra la gente
che scende dai tram
cammina sui marciapiedi
esce dai negozi
torna dal lavoro
chiacchiera con gli amici
lo cercavo
fra i tavolini dei bar
sotto i portici affollati
nei parchi nei viali
cercavo un sorriso vero
bello
come una farfalla rara.

January 02, 2014

La casa della modella


Fra i muri della mia casa
io mi avvolgo di buio.

Da quando è giunto in questa Città
amo il Pittore
solo lui possiede la chiave
solo per lui voglio esistere
fra rossi velluti e candidi drappeggi
carne di latte e di sangue
la luce mi scivola addosso
e mi accarezza
pallida carne di rugiada e di nuvola
lui mi guarda con occhi trasparenti
tengo in mano un lucido pomo
un grappolo d’uva
un melograno
nastri colorati fra i capelli
il mio corpo è traslucida architettura perfetta
lui mi guarda e risveglia la mia anima
conchiglia a spirale avvolta su se stessa
vibra sulla tela la mia pelle
solo per lui palpita
brilla di bellezza.