December 30, 2015

Acqua


Acqua per dormire
acqua tranquilla
che calma
che culla
acqua di lago
acqua senz’onda
dolce pacata profonda
acqua che sgorga dall’ombra
e beve la luce
acqua del mio riposo
acqua che abbraccia
acqua bell’acqua
limpida benefica pura
acqua salvifica
acqua sognante e sognata
acqua addormentata
acqua delle mie innumerevoli nascite
acqua della mia sola morte.

December 28, 2015

Riflessioni e riflessi


Risalgono dall’anima profonda
parole e parole.
Parole sulle labbra che tu
l’Assente
hai ascoltato con intatta pazienza
dalla prima all’ultima
parole che hai accettato
compreso condiviso.

Ti ho spiegato tutto
tutto ti ho chiarito.
Ho posto le mie domande in modo così preciso
che già contenevano le risposte.
Ho formulato le mie risposte
in modo così definitivo
da rendere vano interrogare.

Parole e parole
cucite in un lungo discorso
interminabile
riflessi e riflessioni
emozioni
infilate una ad una sul filo del ricordo
parole sulle mie labbra che tu
l’Assente
mai ascolterai.

December 25, 2015

I miei sogni


I miei sogni
sono rinchiusi
dentro alti muri spessi
e robuste ringhiere.
I miei sogni sono pesanti
fatti di ferro
e di pietre.
Le ali della notte
sbattono a vuoto
e non mi sollevano.
Dietro le palpebre
il buio è denso e melmoso
come fango di palude.

Voglio volare
leggera e libera
in un lago di nuvole chiare
finché l’alba sorgerà.
Voglio portarti in dono
la foglia strappata dal ramo più alto
l’uovo rubato dal nido
la penna variegata
che mi ha dato lo sparviero
mentre insieme
giravamo storditi
ubriachi di luce.

December 19, 2015

Attesa


Aspettavo.
Da quanto?
Non avevo più memoria dell’ansia
che forse un tempo
mi aveva stretto la gola
e rubato il respiro.

Aspettando
mi perdevo nel labirinto infinito
dei sogni e dei ricordi
così lontani ormai
così inconsistenti.

Ho aspettato
e ho immaginato innumerevoli vite
più vere della mia stessa.
Tutte finite.

Aspetto.
La noia è una strada grigia
che si perde nella nebbia
per vaste distese desolate
spogliate dall’oblio.

Aspettare
è forse il mio destino
come la sedia capovolta
sul tavolino del bar
nell’ora morta
di un autunno che svanisce.

Aspetterò.

December 12, 2015

Mia madre


Quando eravamo piccoli
era bello giocare
all’ombra di questi alberi.
Altre stagioni.
Ombra e sole
e poi i rami spogli
e poi la neve.
Era bello veder passare il tempo
quando eravamo piccoli.
Piccoli
e così diversi.
Uno di noi
il più coraggioso
tentava di arrampicarsi
sempre più in alto.
Un altro
amava la solitudine
per cullare i suoi sogni.
Il più avventuroso
contemplava l’orizzonte
immaginando il mondo.
Ce n’era uno permaloso
sempre a rimuginar vendette
e un altro
dolce e quieto
fantasticava poesie.
Il lettore appassionato
si perdeva
in labirinti di parole.
Il naturalista
osservava per ore
le piccole formiche in fila
ma un altro poi crudele
ne calpestava il formicaio.
E all’imbrunire
quando si accendevano le luci di casa
quella casa
nell’aria risuonava chiaro un nome
quel nome
voce di madre
quella madre.
Mia madre.
La mia casa.
Il mio nome.

December 08, 2015

E amori


Non è sempre stata grigia.
Noia.
Strada lunga nella nebbia.
Noia.
Irrimediabile interminabile.

Non è sempre stata grigia.
Ricordo
lunghe noie infantili
stupefatte ore inutili
screziate e colorate
come aurore boreali.
Ricordo
solitudini felici
e compagni di giochi immaginati
vite e avventure sognate
e case e stagioni e luoghi inventati.
E amori.

December 02, 2015

Poi tutto si confonde


I ricordi sono fango
umida argilla
impregnata d’acqua.
Il fiume è vicino
piovono nuvole grigie.
Impastare manipolare costringere
la forma è una prigione.
Poi tutto si confonde
nel calore ardente.
Memoria di terra e di fuoco.

Dure reminiscenze di roccia
buio profondità
silenzio minerale.
Il peso del mondo
e il ricordo delle stelle.
Battere divellere strappare
colpi possenti.
Poi tutto si confonde
nell’ardore che fonde.
Memoria siderale.

L’onda si frange sulla spiaggia.
Dove?
Ero sabbia?
L’aria profuma di sale.
Poi tutto si confonde
nella fiamma che mi scioglie.
Amorfa fluida viscosità
trasparenza senza ricordi.