October 16, 2014

Dei


Tempi pagani
quando l’occhio del Ciclope
ebbro e disumano
scrutava cieco
il mare color viola
dove Nessuno veleggiava
galoppo di Centauri
e pianto di Sirene
eco lontana di Ninfe innamorate
Cavalli alati e Satiri
offerte di sangue e di latte
di vino e di fiori
cuore tenero in armi di ferro
il dio guerriero e i suoi amori
una dea per la bellezza
una per la luna
una dea sapiente
e una gelosa
fra tuoni e fulmini fiammeggia
il carro del Sole
un dio per curare
uno per uccidere
uno squarcia la terra
e uno scuote il mare
divinità potenti
per coltivare per cacciare per rubare
per partorire per fabbricare per partire
per la follia e per la saggezza
per la musica e per la poesia
per la danza e per l’ebbrezza
dei nei boschi
e nelle montagne
nei focolari
e sulle soglie
nei fiumi fra le nuvole sottoterra
immortali dall’eterno sorriso
nutriti di ambrosia e di miele
agli uomini invidiano
la tragedia
l’eroismo
la fine.

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