Salgo un altro scalino
e guardo in su
vertiginoso cielo d’argento
esasperante
naufragio di fulgide stelle nere
salgo un altro scalino
e mi giro
il vuoto si inabissa
vorticoso accanto a me
irresistibile richiamo
un altro ancora
il mio corpo striscia
contro dure asperità di pietra
si escoria si ferisce
un altro scalino
non mi volterò
a guardarmi alle spalle.
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