Questo muro verticale
è il mio Everest
è il mio abisso
l’arrampicata è dura
ma questa è la mia natura
davanti a me
e intorno
le impronte innumerevoli
di chi è passato prima
e non è più
è immensa fatica salire
ma la luce è lassù
sento a volte
un languore profondo
un richiamo all’abbandono
mi seduce una dolce vertigine
ma vivere
è proseguire.
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