Nel buio affollato di mute preghiere
dorme un dioche un tempo è stato giovane
potente luminoso
e tanto forte
da sbaragliare schiere di idoli
Odino e Thor guerrieri di ghiaccio
Cerere solare
il fulmine di Zeus
ninfe fuggitive da satiri e fauni
fate danzanti nei boschi di mezza estate
spiriti silvestri
demoni verdi nascosti
nelle radici profonde d’Irminsul.
Dorme il dio
affaticato di molti miracoli
appesantito di ex voto e reliquie
gravato di pene e dolori
incatenato di dogmi
logorato da secolari rancori.
È un vecchio dio
caricato di simboli e false verità
oppresso di giuramenti spergiuri
lacerato da abomini e sacrilegi
assordato da vite di santi giaculatorie confessioni
affranto di roghi e di scismi
annoiato di cori e litanie
stanco di storie millenarie
che si ripetono sempre uguali
guerre inquisizione eresie
stanco stanco stanco...
Scura gocciola l’ombra
messaggera del crepuscolo.
Amen.
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