Tabernacolo lungo la via
la preghiera è pallido sole all’acquarellolunga scia d’aereo che svapora
voci perse nel frutteto
è melograno spaccato
stanco ronzio di mosche autunnali
languore smorto di foglie
strozzate dall’equinozio.
Azzurra Signora
ho sete di pace
la coppa delle tue mani trabocca
affondano i piedi
nella terra bruna
mute radici segrete.
Non cerco risposte
voglio accettare
l’ultimo fiore di cicoria
la zolla lucente
le macerie
il bambino che nasce
la pioggia e il pianto
il respiro e il sonno.
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