Muta pesante immobile
la grande gru
dimenticata sull’argine fangoso
da anni innumerabili prigioniera
di un rosso incantesimo di ruggine
freddo torpore nelle rigide membra metalliche
vecchia inservibile inutile
su sempre più su
protende il suo lungo braccio diagonale
fino a toccare il cielo
fin lassù
nel bianco posto segreto
dove nasce la neve
candido sfarfallio di effimere
ferma se ne sta
al centro del tempo
gorgo profondo
vorticanti intorno
girano le stagioni.
No comments:
Post a Comment