“A Thing of Beauty is a Joy Forever” (John Keats)
“Beauty is perhaps the last true form of spiritual resistance” (Gilad Atzmon)
“Non lo so, mi è venuto così” (Vilhelm Hammershoi)
January 10, 2012
La quercia
ABAIF
Questa è una fiaba speciale,
perché comincia dalla fine.
Nessuna forza al mondo
potrà mai staccare dalla casa
l’ombra di quell'abbraccio!
Avevano vissuto insieme tanto a lungo
che ricordavano gli stessi ricordi...
ricordi dorati
di grano maturo e capelli scompigliati al vento,
ricordi colorati
di vestiti estivi e farfalle,
candidi
di fitte nevicate e lenzuola stese ad asciugare,
palpitanti ricordi
di morbide piume e cuori innamorati,
leggeri
di ragnatele e raggi di luna,
e pesanti
di fatiche e dolori.
Sotto la terra bruna
le radici dell’una si allungavano
a toccare le fondamenta dell’altra
...e le facevano il solletico!
Rideva la casa
con tutte le sue finestre spalancate al sole
e rideva la quercia
col gaio cinguettio dei suoi nidi.
Ed ecco l’inizio.
C’era una volta,
e adesso non c’è più,
una grande quercia secolare,
con potenti rami frondosi
e una ruvida corteccia di pachiderma buono.
Ma tutto questo non bastò a salvarla.
Un giorno crudeli denti d’acciaio penetrarono nel tronco immenso...
C’era una volta,
e c’è ancora,
una casa di campagna,
fatta di solidi mattoni,
con spessi scuri di legno
e un robusto chiavistello alla porta.
Ma questo non bastò a tener fuori tristezza e solitudine.
Un giorno le finestre furono sprangate per sempre
e la porta fu murata.
Dentro non rimasero che silenzio e polvere.
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