January 10, 2012

La quercia


ABAIF

Questa è una fiaba speciale,
perché comincia dalla fine.

Nessuna forza al mondo
potrà mai staccare dalla casa
l’ombra di quell'abbraccio!

Avevano vissuto insieme tanto a lungo
che ricordavano gli stessi ricordi...
ricordi dorati
di grano maturo e capelli scompigliati al vento,
ricordi colorati
di vestiti estivi e farfalle,
candidi
di fitte nevicate e lenzuola stese ad asciugare,
palpitanti ricordi
di morbide piume e cuori innamorati,
leggeri
di ragnatele e raggi di luna,
e pesanti
di fatiche e dolori.

Sotto la terra bruna
le radici dell’una si allungavano
a toccare le fondamenta dell’altra
...e le facevano il solletico!
Rideva la casa
con tutte le sue finestre spalancate al sole
e rideva la quercia
col gaio cinguettio dei suoi nidi.

Ed ecco l’inizio.

C’era una volta,
e adesso non c’è più,
una grande quercia secolare,
con potenti rami frondosi
e una ruvida corteccia di pachiderma buono.
Ma tutto questo non bastò a salvarla.
Un giorno crudeli denti d’acciaio penetrarono nel tronco immenso...

C’era una volta,
e c’è ancora,
una casa di campagna,
fatta di solidi mattoni,
con spessi scuri di legno
e un robusto chiavistello alla porta.
Ma questo non bastò a tener fuori tristezza e solitudine.
Un giorno le finestre furono sprangate per sempre
e la porta fu murata.
Dentro non rimasero che silenzio e polvere.

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