


Dialogo fra la Fata Vitalba e Robin Pettirosso
in un giorno di mezzo inverno.
“Piccola Fata, che in bianche piume ti pavoneggi
fra i nudi arbusti invernali,
buongiorno a te!”
“E a te, Robin Pettirosso! Se le tue fattezze non m’ingannano,
tu sei parente di quel folletto bugiardo e malizioso
chiamato Robin Goodfellow... o altrimenti Puck...”
“Tu non t’inganni, ma quel Robin,
che s’aggira nei boschi a mezz’estate,
è un vero discolaccio.
Talvolta spaventa le ragazze, fa cagliare il latte,
ferma le ali dei mulini
e fa sbagliar strada ai viandanti notturni...
Io invece amo l’inverno
e non amo i dispetti.”
“Robin Pettirosso,
ti conosco bene!
Oggi ho sentito dire
che hai provveduto a tener calde
le uova del tordo sassello...
Sorpresa dalla neve nel folto del bosco,
la madre tardava al nido...
Sì, lo gnomo Saltazolle
me l’ha raccontato!
Oh, so che il tuo piccolo petto
colore del fuoco
nasconde un cuore d’oro!”
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