Nostos
Nel silenzio intatto dell’ora del gallo,
ho sellato il mio cavallo pallido come l’alba.
Per molti giorni ha galoppato verso il mattino.
Insieme al vento
il suo nitrito ha percorso la steppa infinita...
ed ecco il Grande Muro possente,
la Città di Giada,
e il Mare delle Perle...
È tempo di tornare!
Luminoso come oro è il mantello del mio destriero.
A briglia sciolta ha percorso terre infuocate,
fin dove le dune vagano erranti
e l’aria trema di miraggi.
Ha bevuto la frescura dell’oasi
e là, sotto le palme frastagliate,
una parola sola ho sussurrato al suo orecchio vibrante: torniamo...
La sua criniera fluttua e getta bagliori di rame
rossi come il tramonto.
Per monti e per valli abbiam viaggiato
finché il Grande Oceano con le sue lunghe onde azzurre
ci ha fermati.
Le froge han respirato odore di salsedine,
gli zoccoli scalpitanti
hanno impresso sul bagnasciuga un arco
che la spuma del mare ha cancellato.
A casa!...
La mia cavalcatura è nera
come il cielo di mezzanotte,
in fronte brilla una candida stella.
Proprio là voglio andare,
dove allo Zenit risplende la Stella Polare!
Spettri di ghiaccio,
bianchi fantasmi di neve,
aurore boreali: nulla ci fermerà!
...ma il mio cavallo è stanco
e vuol tornare...
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