May 15, 2016

Stagioni


Inverno

Aghi di ghiaccio
ricamano fiori di gelo.
Ti aspetto Amore
il mio cuore è caldo.

Rami nudi
si intrecciano neri
sul vasto occidente
colorato di agrumi.

Amore ti aspetto
brucia il mio cuore
ardente di fiamme.

Silenzio.
È bianco il cielo
e tace.
Silenzio.

Tace il seme nascosto
e culla vita segreta.
La notte è così lunga
l’alba così lontana
girano le stelle
di freddo diamante
invisibili e lente.

Laggiù nella pianura
fra turbini di nebbia e di vento
io l’ho sentito.
Ho sentito il tuo passo
sotto il cielo bianco
il passo del ritorno.

Vieni Amore
il fuoco non è spento
sotto la cenere pulsa
brace di porpora e viola.

Vieni Amore
e splendide faville
come farfalle d’oro
di nuovo voleranno.

Vieni presto
e lingue di fiamme
come sinuose fanciulle
ancora danzeranno.

Girano le stelle
nella notte infinita
stelle di lacrime e sale
più in alto del cielo
più in alto del bianco.

L’alba è lontana
la notte non finisce
ma non ti sento arrivare.

Ascolto e ascolto
il passo è un’illusione
è illusione il ritorno
il mio cuore è fiore di gelo.

Laggiù nella pianura
fra turbini di nebbia
aghi di ghiaccio ricamano
lacrime di sale
e stelle cadute.

Silenzio.
Io l’ho sentito
ho sentito cadere
il primo fiocco di neve.

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Primavera

Viola di velluto
morbido e muto segreto mormorato
l’alba è lontana
ma il cielo già schiarisce
viola nascosta
amore mai nato
amore cullato
custodito
taciuto
viola odorata
e mai posseduta
dolcezza sognata e mai vissuta.

Margherita
sillabe balbettate
tenera ardita voce infantile
fragile sorge il mattino
e già sorride il giorno
piccolo sole
i raggi strappati
da dita maldestre
inesperte
incerte
crudeli
amore sciupato
sgualcito
amore impaziente.

Anemone di vento
si addensano le nubi
e guizza la saetta
gocce di sangue rappreso
nel folto del bosco
nel turbine volteggiano
petali strappati
violento amore
cercato
trovato
e subito perduto
breve amore stravolto
mai dimenticato.

E poi.

E poi verrà l’estate
e avrà lunghe ore infuocate
e rotondi frutti maturi
avrà rose bagnate di rugiada
e lisci gigli eretti
ricche magnolie
dal denso profumo
e molli ninfee
sull’acqua.

E poi verrà l’estate.

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Estate

Brevi notti di grilli
lunghi giorni di cicale
estate estate
sacrificio cruento
tinge le mie mani
le ciliegie sono rosse
e non possono saziarmi
rossi i papaveri
sangue che goccia sul grano
rossa l’aurora
ieri è domani.

Estate estate
lo specchio del cielo riflette
mille soli ardenti
notti brevi di stelle
giorni lunghi di cicale
l’estate è polpa gialla
di pesca matura
dolce come miele
gocciola
dolce sulle labbra
dolce sulle dita.

Pigra estate
umido languore d’amore estenuato
ronzano le api di fiore in fiore
nel cielo della sera
velluto d’albicocca
e perle di rugiada.
Sera lunga
di grilli e di falene
dorme il gatto accoccolato
il pelo profumato
di polvere e di sole.

Estate nascosta
nell’acino che gonfia
è stanca la cicala
ma il grillo lunare
non smette di cantare.
Estate estate
di frutti e di messi
estate di stelle cadenti sul mare
la Vergine fanciulla
che porta la Spica
annuncia dolcezze future.

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Autunno

La pioggia ha lunghe dita
liquide dita grigie
che frugano fra l’erba
fra foglie ingiallite
nel cuore di rose sfiorite.

Cosa mai cerchi, pioggia?
È ormai spoglia la vite
perché batti ai miei vetri
con le tue lunghe dita?

Non puoi trovarlo, pioggia,
io l’ho nascosto bene
sotto le foglie gialle
io l’ho nascosto
nel frutto che fermenta
dolce ebbrezza futura.

Cosa mai cerchi, pioggia,
che batti alla mia soglia
instancabile e lunga
con voce di vento
con voce di pianto?

Io l’ho nascosto
nella cenere del focolare
dentro al vaso del miele
fra le pagine del libro
dentro ai giorni della vita.

Non cercare, pioggia,
con le tue lunghe dita
fra le zolle brune
io l’ho nascosto bene
nella terra profonda
nel buio del mio grembo
nel cerchio che si chiude
nella promessa che matura.

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