April 30, 2012

Fortuna imperatrix mundi


Preghiera

Cieca Fortuna, io ti prego.
Sorte impenetrabile, sii a me benigna.

So la mia meta, inevitabile e misteriosa.
Ma tu fa’ che il percorso sia bello,
facile la strada,
lieve il peso dei ricordi
e dolce lasciarli andare sull’onda del tempo.

Che la fatica rechi il dono della saggezza
e il mio passo impari un ritmo e un equilibrio.
Sereno sia l’arrivo
e la perdita sia leggera.

Tingi di azzurro il nero che avanza,
canta per me parole d’amore,
dammi esperienza
se non puoi togliermi il dolore.

April 29, 2012

Zoologia fantastica


I tre Regni

Materia minerale
dura, lucida, liscia

Colore vegetale
bruno e verde
tronco e foglie
pianta rampicante
abbarbicata al muro

Forma animale
quadrupedi e uccelli
volute morbide di pelo
ali, proboscidi, colli sinuosi
fantastici animali
da bestiario medioevale
nei loro sei recinti quadrati
disposti a coppie
come sei semi
su una carta da gioco

April 28, 2012

Rosa Mystica


Nella penombra della navata
ruscella mormorante
il lungo mantra del salterio mariano

Rosa bianca
rosa d’argento
mistero gaudioso

L’aria di maggio profuma
la Dea azzurra galleggia
sulla dolce risacca della preghiera

Rosa rossa
rosa di sangue e di passione
mistero doloroso

Labbra sussurrano parole antiche
dita si intrecciano
scorrono i grani del rosario

Rosa d’oro
rosa splendente
mistero glorioso

Fra le ombre odorose d’incenso
si spengono le voci oranti
vacilla la fiamma dell’unico cero

Rosa di bronzo
fredda rosa senza spina
sulla porta misteriosa

April 27, 2012

Wealth Untold


Si è placato il ghibli turbinoso di sabbia.
La grande duna vagabonda
luccica di splendente aridità,
luminosa di giallo,
cupa di rosso,
grigioazzurra, pallida polvere di luna,
percorsa da misteriosi ghirigori,
forse tracce di serpente
o scherzi del vento
o sentieri di sogno.

Chi ha sognato il fresco rigoglio verde?
Chi ha perduto il meraviglioso gioiello di smeraldo?

April 26, 2012

Simboli




Scolpiti nel legno, nella pietra, nel marmo.
Colorati di luce nelle grandi vetrate e nei preziosi mosaici.
Miniati e dorati con accurata pazienza monastica
sulle spesse pagine di pergamena dei codici manoscritti.

Sigle, oggetti, vegetali, animali,
figure fantastiche o divine o grottesche.
Immagini
che intessono una trama di significati,
di avvenimenti forse accaduti forse sognati,
il tessuto variegato del Mito, della Religione, della Storia.

Con questa ragnatela sottile e impalpabile,
fatta di fili fragili e inconsistenti,
l’uomo cerca da sempre
di catturare l’insondabile mistero
che vibra nell’azzurro del cielo,
corre profumato nel vento,
palpita vivo nel velluto dei petali.

April 25, 2012

Onda sonora


I

Spumeggiante d’oro e d’argento
l’onda sonora trabocca dalle canne metalliche
e si spande per la navata.

Si frange sulle balaustre di marmo,
circonda di gorghi profondi le statue dei Santi,
spruzza le colonne di arcobaleni.

Stupore di Angeli,
misteriosa risacca sulle spiagge del tempo,
fragorosa preghiera.

Azzurra galleggia sottile,
come il canto dell’usignolo,
serpeggiante nastro turchino nel vento,
la voce implorante del violino.

II

Il suono del clarinetto è verde
e ha sapore di mela,
ora dolce e polposa, ora acidula e fresca.

Il violino vibra di azzurro
e sfiora il misterioso indaco,
la viola fa onore al suo nome,
violoncello e contrabbasso
dispiegano bruni velluti
cangianti di cupo amaranto.

L’oboe crea drappeggi
di seta arancione,
il flauto è puro cristallo,
trasparente e dissetante come acqua.

Le percussioni emanano sensazioni tattili
di morbida durezza,
che evocano le calde tonalità del legno
e il luccichio del metallo.

Il pianoforte gocciola argento e avorio
dalle ricche venature color crema,
dolci liquidi in coppe ambrate.

L’arpa intreccia traslucidi fili,
sottili come sogni di fata
su cui scivolano perle opalescenti.

L’armonica è una frangia leggera
cangiante e variegata
che l’aria fa danzare.

Risonante di echi d’oro antico,
ricca onda di fontana,
l’organo dalle mille canne
risveglia le ombre profumate d’incenso.
Sull’acqua limpida e fragorosa
galleggiano preghiere.

April 24, 2012

Terra



I

La casa ha il tetto spiovente.
Vicino c’è il pagliaio
e tutt’intorno svettano i pioppi.
I contadini sono affaccendati
e, in primo piano, c’è la mucca col suo vitellino.

Paesaggio di terra,
fatto di terra,
ha i colori dei vasti campi di terra nuda,
rossa bruna chiara,
dove scapigliate danzano le ombre delle nuvole
sospinte dal vento sulla grande pianura.

II

Terra nuda
terra d’ombra
terra bruciata
bruna, nera, lucida
chiara come sabbia
rosa come cipria
gialla e arancione, color dell’ocra
rossa come un campo da tennis
ricca e dorata
pallida e grigioazzurra, lunare
screziata dall’ombra delle nuvole.

Amo i colori della terra.

Intrisa d’acqua.
Spaccata in zolle,
sbriciolata e crepata dalla siccità.
Sgretolata da eoni di erosione,
fu parete vertiginosa di montagna,
fango vorticoso nella corrente del fiume,
fondale di tiepido mare primordiale,
calpestata da orme profonde di pachidermi,
verdeggiante di foreste senza fiori.

Grande Madre che nutre,
ventre di Dea gravido di frutti,
grembo buio di morte e di vita.

III

Il bimbo gioca con la terra,
si impiastriccia le mani,
prova ad assaggiarla.
La mamma lo sgrida,
la terra è sporca.

Sulle pagine del libro di Storia
si legge che nel passato
la maggior parte dell’umanità
viveva lavorando la terra.
Contadini, servi della gleba, coloni, mezzadri.
Dura fatica e miseria,
la terra è umile.

Terra, maiuscola.
Intorno lo spazio infinito,
che incessantemente si espande.
Galassie vorticanti.
Stelle a neutroni, buchi neri, supernove,
nane gialle e giganti rosse,
nebulose, asteroidi e comete.
In questo ineffabile mistero
fatto di vuoto e divorato dalla luce,
dove galleggiano materia e antimateria,
eccola là, un piccolo pianeta, il terzo dal Sole.
Rotazione e rivoluzione.
Ammantato di fluenti oceani blu,
verdebruno di terre emerse,
velato di aria azzurra
e turbinante di candidi vapori.
Ha un’aria amica, domestica, commovente.
Nel buio scintilla di grumi di luce.

È bella la Terra.

IV

Ribolliva rossa di magma incandescente,
svaporava sotto eoni di piogge incessanti,
cullava la vita in oceani sterminati.
Le immani onde pantalassiche
correvano a infrangersi senza sosta
sulle rive di Pangea.
Immense membrane di pterodattili
si stendevano in volo
su primordiali foreste di equiseti.
L’aria risuonava delle grida dei sauri
e l’uomo non c’era.
Non c’era la rosa a spargere profumo,
non c’era il merlo dal becco giallo,
né la dolce mela tentatrice.
Non c’era quello che non c’è ancora
e che io non so definire,
perché fa parte del mio futuro
e non so vederlo,
mentre tutto è già avvenuto, avviene e avverrà.

Il Tempo non esiste.
Il Tempo è movimento.

April 23, 2012

Pervinca (Vinca major)



Bottone blu, color dell’infinito,
cinque petali per un filtro d’amore.
Rondine dei fiori, annuncio di primavera,
piccola girandola violazzurra nel vento.
Fiore della Madonna, Stella Maris.

Estatici occhi di anacoreta,
turchini di cielo, profondi come l’anima.
L’azzurro risplende vivido “presso l’arche,
tra vilucchi e bronchi, lungo le mura”.
E dal convento squilla, grave, l’avemaria.

April 22, 2012

Bianco e Blu


Io vedo quindici rettangoli, dieci sono bianchi e cinque sono blu.
Il bianco è brillante, traslucido e perlato,
il blu è marino e sprofonda in misteriosi fondali turchini da atollo polinesiano.

Su alcune di queste parole sento di potermi appoggiare con sicurezza.
Quindici, Dieci e Cinque sono numeri.
Il Rettangolo è una forma geometrica.
Atollo, Polinesia, Mare e Fondale sono concetti geografici condivisi.
Misterioso è una bella parola, fa vibrare le corde dell’anima e suscita emozioni.
Brillante, Traslucido e Perlato sono idee più vacillanti,
legate a esperienze visive individuali,
che posso definire con altri termini e confrontare con le percezioni altrui.

Ma mi sento sperduta di fronte a due parole, Bianco e Blu.
I colori inesorabilmente mi rinchiudono nella mia singolarità.
Posso definirli soltanto attribuendoli e confrontandoli
con percezioni altrettanto soggettive di altri colori, tonalità, sfumature,
in modo assolutamente tautologico.

Li percepisco con la mia retina, i miei coni, il mio nervo ottico.
Vedo il Mio Bianco,
che è il colore della mia neve, della mia nuvola, della mia perla,
e il Mio Blu,
che è il mio mare, il mio cielo.

Non sono sicura che l’azzurro del tuo cielo sia uguale al mio.

April 21, 2012

Reel dancing


Ruota del Sole
Sigillo dei Druidi
Anello crociato

Il cerchio non ha inizio,
né fine,
né direzione.
È il tutto,
l’infinito,
l’eterno fluire
che si avvolge su se stesso.

Croce solare
Croce celtica
Croce cerchiata

La Croce è spazio
che si dilata e si espande
verso l’esterno,
i quattro punti cardinali,
equinozi e solstizi nel giro del tempo.

E proprio al centro,
nel cuore dell’universo che gira,
nell’incessante vorticare
di atomi e galassie
e stagioni
e vita e morte
e amori e poesie,
nel gorgo profondo del tempo,
là dove il paradosso diventa vero
e tutto precipita
e s’incurva e vola,
c’è un grumo rappreso
di ineffabile stupore.

April 20, 2012

S'ciào


Arlecchino

C’è il giallo e l’arancione,
il rosa, il verde e il marrone,
c’è persino un riquadro turchino
...non c’è dubbio, è il vestito di Arlecchino!

Ma Arlecchino chi è?
La sua maschera lo dice,
è un demone infernale,
ghignante e bestiale,
oscuro e spaventoso,
come la terra antico.

La Paura è nera come il buio
...e allora coloriamola a tinte vivaci,
facciamole indossare un variopinto costume
da folle giullare,
da giocoliere di strada,
da goffo saltimbanco balordo.

La Paura ci stringe il cuore
...e allora mettiamola in burla,
ridiamoci sopra,
trasformiamola per gioco
in un servo sciocco e citrullo,
facciamo del diavolo
un povero diavolo.

April 19, 2012

Orient-Express



Gare de l’Est.
Dall’alta volta di vetro e metallo
piove grigia la luce di un’ora imprecisa,
fradicia di pioggia.
Sulla banchina fra nuvole di bianco vapore,
il capostazione ha estratto l’orologio
e con cipiglio attento controlla l’istante.

Sbuffa la locomotiva
incandescente di infuocato carbone.
Luccica di sudore la pelle scura dei fuochisti.
Il macchinista è pronto,
impareggiabile auriga del lungo serpente alato
che volerà fino alle cupole d’oro
della magica Costantinopoli.

Via vai di facchini, venditori ambulanti,
voci e saluti, abbracci e sorrisi.
La bella viaggiatrice sta per salire in carrozza.
L’aspetta un sogno color crema e marron glacé,
fatto di specchi e volute in foglia d’oro,
e la luce soffusa delle abat-jour.
Assaporerà il piacere di raffinate pietanze,
incontri imprevisti,
conversazioni interessanti,
intrighi internazionali.

E intanto, nella cornice in fuga dei finestrini,
città, fiumi, boschi, montagne e pianure
correranno all’indietro,
risucchiati nel gorgo veloce di quel che è passato.

April 18, 2012

Arte effimera


Tessere di mosaico
sul muro che fiancheggia la strada,
azzurre, verdi, rosate,
dilavate dalle piogge,
sgretolate, sbriciolate, staccate.

Arte effimera.
Qualche anno, qualche giorno.
Il murale sbiadito, divorato dal grigio dell’intonaco.
L’angelo azzurro dagli occhi dolci,
disegnato col gessetto sul marciapiede,
che i passanti calpestano.

Un istante.
Nel vertiginoso monastero sul tetto del mondo,
il monaco disperde con la mano che le ha create
le complesse circonvoluzioni del mandala
e le confonde, nient’altro che sabbia colorata.
È il gesto che conta.

Secoli e millenni.
Quadri in pesanti cornici dorate.
Sculture e monumenti.
Musei.
Arte effimera.
È il gesto che conta.

April 17, 2012

Entrata degli ospiti


Oltre la porta
il brusio della festa.
Velluto e seta,
pelliccia e oro,
per Lui,
che è felicità struggente e disperata,
abbagliante e complicato mistero,
estenuata ferita e onnipotenza,
sorgente e sete inestinguibile.

April 16, 2012

Rosa nera


Rosa nera
rosa di ferro,
quello che vedi
è un alto cancello.

Dietro il cancello
la scala scende,
dietro il cancello
la scala sale.

Sale in alto
fino al cielo,
scende in basso
sotto la terra.

Guarda in su,
guarda in giù,
non farai quel che vuoi tu.

Resta di qua,
vai di là,
uno due tre
questa volta tocca a te!

April 15, 2012

Fiori di spine


I

Io sono il libro che leggo.
Fra le pagine fruscianti
si aprono universi,
si intrecciano percorsi,
si vivono vite fatte di parole.

Io sono le parole che scrivo.
Nascono dentro di me
come inesauribili polle d’acqua,
magia e simbolo, suono e musica.

Io sono la musica che danzo.
Mi percorre il corpo
come un lungo brivido di trance,
vortice, culla, arcobaleno di colori.

Io sono i colori che immagino,
la labile sostanza impalpabile dei miei mondi segreti.

Tu solo li conosci,
tu mi regali raggianti fiori di spine
e cieli di pietra,
mi offri il colorato mistero del mondo fluttuante.
Bellezza improvvisa.

II

Non è saldo il mio piede.
La parete è verticale,
la vertigine mi chiama.

Cerco con la mano qualcosa a cui aggrapparmi,
un sasso che sporge, un frammento di roccia,
quella pianticina che appare così fragile,
ma ha radici tenaci come la vita.

Vado avanti, un passo dopo l’altro,
fra nuvole e nebbia.
Per mantenere l’equilibrio
ho bisogno di un appiglio
che per un attimo sostenga
tutto il peso della vita.
È il profumo del tè,
la tua voce,
questa poesia.

III

Le ho ripercorse, verso per verso,
come si ripercorre passo passo
un sentiero conosciuto e amato
in uno stato d’animo insolito.
Mi sono sembrate sottilmente diverse.
Ho ritrovato immagini, colori,
il suono delle parole,
l’eco del mio cuore.
E sempre mi figuravo il tuo sguardo,
pensieroso, divertito,
compiaciuto, stupito,
assorto e a volte commosso,
mentre via via scoprivi
quello che io avevo messo lì
proprio perché tu lo trovassi.

April 14, 2012

Un sogno



Nell’acqua torbida del dormiveglia
emergono i volti, uno ad uno.
Sembrano provenire da un impenetrabile altrove
vicino e lontano.
Facce comuni e varie
di gente semplice e autentica.

Con voce ferma e consapevole
ognuno mi affida il suo nome.

Nel nome c’è tutta una vita,
una vita compiuta, srotolata nel tempo,
un libro letto fino all’ultima pagina.

Le mie mani traboccano di vite.

April 13, 2012

La Dea blu


La Dea blu
è avvolta di mistero e di magia.
Il suo occhio riflette all’infinito
lo spazio immenso del cielo e del mare.
Il brivido azzurro delle stelle
percorre la sua pelle.
La sua bocca canta il silenzio
e il suo respiro ha il colore dell’anima.

April 12, 2012

Forse guardano



Forse
quando il crepuscolo cede alla notte
stanno seduti qui
uno accanto all’altro
nel silenzio.

Guardano
la fotografia che sbiadisce
sulla propria tomba.

Guardano
il cespuglio di rosmarino
fiorito di azzurro,
e la rosa che fiorirà.

April 11, 2012

Feel like dancing


La vasta platea è un golfo scuro.
Sul palcoscenico ancora vuoto
si frange spumosa
la risacca dei bisbigli e dei mormorii,
a intermittenza rotta dagli strumenti ancora discordi,
strida incongruenti di uccelli di mare.
La scogliera vertiginosa dei palchi
ha mille occhi
che scrutano nella penombra.

Dietro le quinte
le fanciulle danzatrici, nei loro succinti tutù,
si preparano.
Sui visi adolescenti
la tensione diventa sorriso malizioso.
Già percorse dall’armonia della musica che verrà,
le braccia si inarcano
a sistemare una scarpetta, un’acconciatura...

È un quadro di Dégas?
No. Il suggestivo bianco e nero
(tulle vaporoso, pesante sipario)
è qui un’allegria di colori.
Su un palcoscenico fiammante,
che sembra il tavolo di un bar all’aperto
in una giornata estiva,
c'è un goloso assortimento di gelati alla frutta:
fragola, amarena, frutti di bosco.

April 10, 2012

Bondeno (di Gonzaga)


Passando in automobile
mi piace immaginare la vita dei piccoli paesi.
Ecco, quella è casa mia! ...quella d’angolo,
con gli scuri di legno scrostati
e la veneziana verde abbassata.
Ho appena innaffiato i gerani sul balcone,
che ha la ringhiera in ferro battuto.
Tutte le mattine percorro questa strada
per raggiungere il Forno
da dove arriva un buon odore di pane.
Ed ecco là il Supermercato e la Banca,
la Pizzeria e l’Ufficio Postale,
la Chiesa e la Farmacia,
l’Edicola e il Bar con le sedie colorate
allineate lungo il marciapiede
e il caldo brusio delle chiacchiere.
E questi sono i miei compaesani,
i vicini di casa, le persone che incontro ogni giorno.
La mia vita e le loro vite sono intrecciate
in un gomitolo di percorsi quotidiani,
che si incontrano proprio qui,
nella piccola piazza di questo piccolo paese,
dove sono nata e dove vivo,
qui a... e con la coda dell’occhio
colgo di sfuggita il cartello
su cui è scritto un nome
a volte banale
a volte curioso
a volte evocatore.

April 09, 2012

Adamo e le formiche


Una manciata di identità
sparpagliate,
gettate a caso
come i dadi di un gioco.

Uno porta nel nome
l’intero significato dell’umanità,
che è mistero e peso.
Ali bianche sul suo volto
forse sono libertà perduta,
o sacrificata,
o soltanto sognata.
L’esperienza è sguardo.

C’è chi vive una vita capovolta
e chi un’esistenza sfocata.
E c’è chi ha conquistato
con doti non umane
un’imperitura fama azzurra.

April 08, 2012

A Dioniso


Nei bizantini esametri
dell’egiziano Nonno
Dioniso bambino “...recideva i grappoli
appena maturi con l’affilato tirso
e lo accompagnava il coro dei Satiri...
...calcò l’uva con il ritmico battere dei piedi.
I Satiri, agitando all’aria la folle chioma,
con impetuoso piede calcavano i frutti.
Del vino che sgorgava rosseggiavano i torrenti;
e calcata dall’alterno piede, la vendemmia
sprigionava la bianca spuma del succo rosseggiante”.

E allora rinascano i canti!
Vibrano le corde,
la musica è ebbrezza.
Uomini, donne, bambini
danzano l’eterno flusso della vita.
Il grappolo è morto!
Viva il vino!

April 07, 2012

La sfida



È esile e sottile,
eppure forte,
percorso dall’azzurra energia ctonia del metallo.
Sta eretto
o piega l’arco in dinamica tensione.
Si impone
nella sua verde dignità di uomo.

È il Tempo un fiume d’acqua
che precipita a valle?
O è liquida linfa ascendente
che risale le vene dell’albero?
Scorre dal passato al futuro
o viceversa.
O forse gira su se stesso,
si aggroviglia,
si annoda,
a volte si spezza...

Il piccolo uomo verde
guarda il Tempo e lo sfida.

April 06, 2012

Ottocento


Dalle pagine sgualcite del libro,
la fanciulla biancovestita,
il grembo traboccante di fiori,
fa la riverenza e sorride.

Tutto è molto zuccheroso,
è romanticismo borghese,
stucchevole e lezioso,
ma dolce e rassicurante
come un biscotto al miele,
il profumo del tè,
le note spumeggianti di un pianoforte.

Posso dirlo con sicurezza
e anche con la condiscendenza
del Futuro che sa,
che conosce il Passato.

Ho letto poesie e romanzi,
ho studiato la storia,
l’arte, la musica e l’architettura.
Sempre ho rivissuto.

Ma lo Spirito del Tempo
è inafferrabile.
Mai riuscirò a vederlo, viverlo, respirarlo.
Non più di quanto chi quel tempo ha vissuto
possa conoscere il mio.

Una vita alla volta,
ogni vita abita il suo tempo.

April 05, 2012

Huexólotl


“Un grandissimo uccello con piume di lana”
La missiva porta la data del 7 luglio 1503.
Dovrà attraversare il Mare Oceano
non più di sette volte varcato.
La firma: Cristoforo Colombo.

Huexólotl
Guajalote

Splendidi colori e rossi bargigli,
il collo nudo che oscenamente si gonfia.
Una ruota solare che fa pensare al cielo,
una natura terricola, che lo precipita nel pollaio.

Gallo di Calicut
Coq d’Inde, dinde, dindon

Fredda luce fiamminga
entra a fiotti dalla finestra.
Joachim Beuckelaer osserva il suo lavoro
appena completato: è una natura viva e morta,
dove maestoso troneggia un tacchino bianco.

Turkey
Peru

Sulle coste del Massachusetts
novembre ha colorato i boschi.
Corre l’anno 1621, è giovedì e fa freddo.
Un anno è passato, quattro stagioni di fatiche,
e ha portato il raccolto
e una nuova patria.
Tacchino ripieno di mais
per ringraziare,
per ricordare l’ospitalità,
che poi la Storia ingrata ha ripudiato.

April 04, 2012

Materia


Un gelido celeste
si riscalda vicino agli arancioni.
Si svela l’anima della materia.
Legno, vernice, intonaco, stucco, calce.
Materia antica,
fatta della stessa sostanza dell’universo,
morta e rinata in forme animate e inanimate
incessantemente diverse,
scomposta e ricomposta,
raggrumata e dispersa,
per alimentare di sempre nuove prede
la fame insaziabile del Tempo.

April 03, 2012

Wistaria


Non ancora sbocciati i grappoli
densi di orientale profumo violetto.
È un disegno delicato,
elegante, voluttuoso,
color bruno chiaro,
che l’ombra azzurra raddoppia
sul candore del muro.
S’incurva in sensuali, imprevedibili armonie,
languido s’appoggia
o sostiene?

Che il tuo pensiero corra leggero
lungo le lisce spire vegetali
inseguendo la bellezza.

April 02, 2012

Sorpasso


Un colpo di clacson,
una sterzata,
il rombo del motore.
Una vita per gioco,
su e giù per tornanti
che si avvolgono su se stessi
e ritornano al punto di partenza.

Luoghi comuni, stereotipi,
la determinazione, il successo, la competizione,
obiettivi da raggiungere,
ostacoli da superare,
strade da percorrere,
gli occhi fissi sulla meta,
la stessa per tutti.

Silenzi inutili,
parole vuote, o distorte, o fraintese,
significati slabbrati
nel suono enfatizzato di ideali da fiction.
Amore, Amicizia, Impegno, Cultura, Società,
tutto fatto di latta
come un giocattolo su una bancarella,
tutto illusione, tutto finto.
La vita è altrove.

April 01, 2012

Curvatura


L’imperfezione
è deformazione, asimmetria.
È eccezione, diversità, irregolarità,
deviazione, anormalità, peculiarità.
È accidente.
È la gravità che piega e curva l’universo.
È l’impronta del caso.
È corruzione e distruzione.
Ma è anche incomparabile bellezza.
È la perla di inestimabile valore
che cresce col respiro del mare,
il papavero scarlatto nell’oro del grano,
il quadrifoglio che attira la fortuna,
la preziosa radica che gonfia il tronco
splendida di ondeggianti venature neoplastiche.
È la cattedrale gotica popolata di mostri ghignanti,
è bizzarria barocca, capriccio e meraviglia.
È il fascino sublime del buco nero che si nutre di luce,
l’eclissi che abbuia il mondo,
il pulviscolo nel raggio di sole,
lo specchio rotto che riflette mondi paralleli,
è onda anomala, eruzione vulcanica, crollo e valanga.
È il rudere, il coccio, la rovina,
la ruggine e il verderame accesi di rosso e di ciano,
la polvere che dà significato alle cose,
perché ricorda che il tempo passa e tutto si trasforma
e l’incorruttibile non esiste.
È il neo sul candore della pelle,
il ricciolo che sfugge,
la ruga su un volto espressivo.
È il suono distorto, l’accordo strano,
il colore eccessivo, l’accostamento azzardato,
la parola inventata,
il ridicolo, lo sberleffo,
il paradosso
che mostra quanto inconsistente è la verità.
È aberrazione,
è follia,
è genio.