January 11, 2013

Colpa e perdono


Un piccolo paese
nella pioviggine padana
la chiesa fintogotica
il sagrato di mattoni sconnessi
chissà quante volte sono passata di qui
qualche matrimonio qualche battesimo
funerali novene rosari
festività gite parrocchiali
il santo patrono
la pesca di beneficenza
le campane
sono passata di qui senza vederla.

E dentro ci sarà odore di candele e di fiori appassiti
una via crucis gessosa
una madonna troppo azzurra
che schiaccia col piede il serpente aggrovigliato
ci sarà l’acquasantiera
alta quasi irraggiungibile
colma di fredda benedizione
da toccare con la punta delle dita
e i banchi di legno lucido
con i libretti in fila pagine sottili
canti preghiere liturgia
santini fioretti penitenze
i grani delle avemarie
nuvole d’incenso
i santi il diavolo il peccato
il catechismo l’offertorio
tintinnio di monete il pane e il vino
il pulpito l’omelia
il calice il messale l’ostia
il chierichetto che sembra un bambino
ma dev’essere molto speciale
perché sa quando suonare la campanella
e in fondo c’è il confessionale
densa oscurità dietro la grata
bisbigli e attididolore
parole senza volto che fluttuano
nel buio della colpa e del perdono
pizzi e candore sull’altare
e sopra il tabernacolo dorato
mistero della fede
incarnazione transustanziazione elevazione comunione
forse non ricordo bene le parole
le braccia levate verso il cielo il sacerdote
vestito di luce e di colori
viola penitente bianco d’avvento oro solenne
pronuncia formule incantesimi magie
che bel gioco era dio.

No comments:

Post a Comment