March 10, 2014

Due primavere


È bello passeggiare
per la breve strada lastricata
che costeggia la chiesa
è domenica
un altro inverno è finito
la primavera è arrivata
i miei passi attraversano sicuri
allegre geometrie di ombra e di sole.

     È bello passeggiare
     su questa scabra superficie
     rugosa ruvida ondulata
     così vasta così aperta
     è finito il lungo inverno
     metà della mia vita
     è arrivata questa sconosciuta
     prima unica irripetibile primavera
     le mie zampe avanzano
     un po’ esitanti nel fresco tepore.

C’è un piccolo insetto
scuro e screziato
sulla pietra grigioverde
si muove lentamente
un po’ incerto ma determinato
farò attenzione a non calpestarlo.

     Qualcosa è passato
     sopra e accanto a me
     qualcosa di così sorprendentemente grande
     che non riesco a immaginarlo
     mistero di morte e di vita
     ho sentito l’aria oscillare
     tutto intorno a me.

Quand’anche tu, piccolo insetto,
comprendessi il mio linguaggio
come potrei descriverti il mio mondo
le panchine il campanile le automobili i negozi
la gente come me che parla e ride
come potrei descriverti questa mia Città
che risplende di una nuova primavera.

     Seppure io sapessi parlare la tua lingua
     come potrei raccontarti la mia primavera
     il profumo dei suoni
     i colori delle vibrazioni
     i ronzii i tremiti le variazioni
     di questo mio mondo
     che nasce e si sveglia per me
     nuovo e pulsante.

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