January 13, 2014

Il poeta insonne 3


Lunghi scalini cosparsi di cocci aguzzi e vetri taglienti. L’immagine è nata all’improvviso, dal buio della mia insonnia e ho subito capito che non l’avevo colta con la vista nei miei innumerevoli vagabondaggi per la Città.
No, questa immagine era frutto della mia fantasia o, forse, mi era inviata da qualcuno che voleva dirmi qualcosa: era un messaggio, una grande metafora
scendere salire
a piedi nudi
vetri taglienti
cocci aguzzi
e poi di nuovo scendere
e risalire
e ancora
e ancora
ogni volta qualcosa si rompe
si sgretola
si frantuma
in schegge di dolore
io tento di ricomporlo con dita tremanti, incapaci dita ferite, ignare, forse colpevoli.

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