March 14, 2012

Ac(h)ab il terribile


...eppure sento sulla pelle spruzzi salati d’oceano
e a fatica mantengo l’equilibrio
sul ponte del Pequod spazzato dalle onde.
Lontana è Nantucket, persa nel blu.
Il vecchio bastimento cigola
e vacilla sull’abisso dell’inconscio.
Achab, “roso di dentro e arso di fuori
dagli artigli fissi e inesorabili di un’idea incurabile”,
divorato da un odio così estremo
“che se il suo petto fosse stato un cannone
gli avrebbe sparato il cuore”,
Achab, il terribile, il folle,
che porta nel nome la maledizione dell’empio re d’Israele,
aspetta,
allucinato di vendetta,
assetato di morte,
fatalmente attratto dal non ritorno,
abbacinato dal candore di un mostruoso leviatano
che sorge dal buio profondo del suo animo.

Chiamatemi Ismaele,
esule da chissà dove,
vagabondo in un mondo senza risposte.

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