March 05, 2012

L’inganno


Trompe l’oeil... e l’occhio cade nell’inganno.
Così bene dipinse l’uva Zeusi il greco
che gli uccelli presero a svolazzare sul suo quadro.
Io, però, che descriverò questo pergolato,
voglio ingannare anche la mano
e perciò non userò solo parole colorate di viola e di blu,
ma anche pesanti come grappoli maturi,
lisce e appiccicose come acini,
ruvide come foglie.
E dato che intendo far cadere in trappola anche l’orecchio,
aggiungerò qualche onomatopea:
cinguettii e frulli di voli tutt’intorno
e il ronzio incessante delle api ubriache.
Anche il naso e la bocca non sfuggiranno all’inganno:
ecco per loro profumo di zucchero e inebriante dolcezza.
Ma più di tutto voglio ingannare il Tempo
e indurlo a fermarsi qui per un momento
nell’illusione dorata di un eterno settembre.

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