March 02, 2012

Il Vecchio e il Nuovo






Sembra un grande bastimento
arenato dopo il naufragio
nel mare vasto della pianura,
incrostato di sale, alghe e malinconia.

Eppure tutto questo è stato nuovo:
vivido il rosso delle pareti, degno di una domus pompeiana,
lucido il metallo della grata e ben pulita la vetrata,
splendida la lunga balconata traboccante di fiori.

E tutt’intorno erano nuove e colorate le case
disseminate nella campagna,
e allegre e linde e luminose.

Così gli edifici in rovina dei centri storici,
le case cantoniere, le industrie dismesse,
i locali che un tempo sono stati pieni di vita:
tutto questo è stato nuovo.

Il bel palazzo cinquecentesco,
che allunga la sua mole severa di nudi mattoni
sulla piazza della mia città,
fu variopinto di affreschi
che mille piogge hanno lavato via.

Anche la Piramide fu nuova
e la Sfinge posò intatto il suo mostruoso corpo metamorfico
sulla sabbia ardente di un deserto meno vecchio.

Sull’Acropoli accecante di candido marmo,
integre e perfette, le colonne del Partenone,
incorruttibili e vigorose come dei,
custodirono invano la statua di Atena crisoelefantina.

E nella Roma dei Cesari,
sotto ai velari tesi di un nuovissimo Anfiteatro
rumoreggiava la folla esaltata.

Candidamente nuove erano le Cattedrali gotiche,
colorate di vertiginose vetrate,
svettanti di guglie e ghignanti di mostri.

Elegantemente nuovi furono i palazzi e i portici rinascimentali
nella loro simmetrica armonia.
E meravigliosamente nuove le chiese e le fontane barocche
voluttuose di stupori e illusioni.

Nuovi i teatri neoclassici
con il loro melodrammatico pubblico ottocentesco.
Nuove le stazioni, avveniristici portali
sull’avventurosa rete di binari appena posati.

Nuove le metropolitane,
labirinti ipogei rimbombanti di velocità.
Nuovi gli aeroporti,
le autostrade dagli arditi viadotti,
i tunnel sottomarini,
i grandi fantasmagorici parchi a tema,
le realtà virtuali e...

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