January 18, 2012

The Borough Apprentices



Flashback

D’estate vestivamo alla marinara;
d’inverno gonna a pieghe, calzettoni e montgomery,
con alamari e bottoni di legno oblunghi
e con un nome strano e divertente,
come le parole senza senso delle conte.

Giocavamo con grandi bambole dagli occhi di vetro,
che ci portava Santa Lucia
in una lunghissima notte insonne, intessuta di magia e desideri.
Ogni Natale ci sfuggiva dalle dita, come cosa viva,
una fragile palla colorata, che deflagrava in una miriade di schegge luminose.
Scrivevamo letterine cosparse di brillantini iridescenti.

Andavamo a scuola il primo di ottobre,
col grembiule nero e la cartella,
e avevamo sempre le dita un po’ macchiate d’inchiostro.
Leggevamo Piccole donne e Pattini d’argento.

La nonna ci mandava a far la spesa in latteria e in drogheria.
Il papà ci portava a casa il disco a 78 giri della Vecchia fattoria.
La mamma portava i capelli cotonati o pettinati con il rotolo in su.
E diventare grandi significava la cipria e le calze velate.

...naturalmente, andavamo a letto dopo Carosello!

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