February 10, 2012

La freccia





I

La vasta pianura scintillante di neve
è come un grande foglio bianco:
la mano di un bimbo ha disegnato la casa
e l’ha colorata con i pastelli,
rosa carico e celeste cielo.

La porta oppone un po’ di resistenza.
Ecco, si è aperta!
Doveva essere bello abitare qui!
Tracce di azzurro alle pareti
fanno pensare a una stanza allegra.
Le sbarre della finestra creano un bel motivo di riquadri
che il sole riproduce obliquo sul pavimento.
C’è un bel camino:
s’immaginano lingue arancioni
e faville splendenti come lucciole
che s’involano su per la cappa,
e gli schiocchi del legno che brucia.
C’è calore
e nell’aria aleggia qualcosa che somiglia a un sorriso...

II

Il rovo e l’ortica avvolgono i muri
nel loro ruvido abbraccio pungente.
La porta cigola ...ecco ...si è aperta...
Nel buio si intravedono sagome scure:
mobili, oggetti, suppellettili
stretti gli uni agli altri
gelosi del segreto di un’intimità perduta.
Non mi vogliono, sono ostili,
come il soffio gelido che mi respinge.
Il silenzio è denso di voci che tacciono da lungo tempo.
Non oso oltrepassare la soglia.

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